ORGOGLIO GORIZIANO, QUATTRO INCONTRI IN SALA DORA BASSI

MICHELSTAEDTER, cOME NASCE LA STATUA. IL LUOGO? DA ALCHIMISTI...

 

Una statua che rappresentasse Carlo Michelstaedter, vale a dire colui che rappresenta la quintessenza più nobile e intelligente dello spirito goriziano era un'idea che Antonio Devetag covava da tempo. Ne parlavano già nel 1999, e l'intenzione che mi aveva confidato e che aveva condiviso anche con Antonella Gallarotti, era quella di un gruppo bronzeo  di tre amici, Paternolli, Michelstaedter e Mreule, che conversavano su una panchina ai Giardini Pubblici. Il progetto restò un desiderio - questo è quello che conosco - fino al 2009, quando ritornato all'assessorato alla Cultura oggi vacante, ne parlò conil sindaco Ettore Romoli che fu d'accordo. Si passò alla soluzione di una raffigurazione del solo Michelstaedter. Accompagnai più volte l'amico Toni Devetag nei sopraluoghi. Alla fine fu scelto il Luogo all'incrocio di via Rastello con viale Gabriele D'Annunzio. Un luogo magico, dove s'incontrano la Città Alta e quella Bassa, dove i secoli si mescolano: "Un posto da rabdomanti di spiriti - affermava l'amico Devetag - oppure da alchimisti. Sarebbe piaciuto a Carlo." Gli diede una mano, a trovare la fonderia giusta,  quell'incredibile personaggio che risponde al nome di Luigi Soini, amico di artisti e ideatore della Vigna del Mondo. Il video racconta la storia.

PAOLO GRUDEN