ORGOGLIO GORIZIANO, QUATTRO INCONTRI IN SALA DORA BASSI

L'architetto della Mitteleuropa

MAX FABIANI

L'architetto Massimiliano (Max) Fabiani, il cui nome è legato a Gorizia per la realizzazione di vari edifici e la proposta di molti progetti, tra cui il piano regolatore della città elaborato nel 1925 e le successive rielaborazioni, e per la morte avvenuta proprio a Gorizia il 12 agosto 1962, era nato a San Daniele del Carso il 29 aprile 1865. Frequentò la Realschule a Lubiana e il Politecnico a Vienna. Quindi vinse il prestigioso Premio Ghega, una borsa di studio che gli permise un viaggio di specializzazione di tre anni e che gli aprì le porte alla collaborazione con Otto Wagner. Il suo primo intervento a Gorizia è del 1903, quando progettò il palazzo del Trgovski Dom (Casa del consorzio dei commercianti sloveni, in seguito sede della libreria Paternolli).  Ritornò per un periodo in Austria a Vienna dove collaborò al prestigioso studio di Otto Wagner e realizzò importantissime opere come l'Urania( nella foto sotto)  e il Narodni dom a Trieste. Fu autore del piano regolatore di Lubiana. Ma il vero periodo "goriziano" di Fabiani iniziò nel 1917, quando fu chiamato a capo dell'Ufficio Ricostruzione. Mantenne l'incarico anche quando, alla fine del conflitto, Gorizia passò sotto l'amministrazione italiana. In questa veste ebbe un ruolo di primo piano nella ricostruzione della città gravemente danneggiata dalla guerra: se non suoi, almeno realizzati in base alle sue indicazioni sono gli oltre trecento edifici costruiti o radicalmente ristrutturati tra il 1917 e il 1922. Nello stesso periodo elaborò i piani regolatori delle città e dei paesi delle valli dell'Isonzo e del Vipacco, della piana di Gorizia, del Vallone, del basso Isonzo, oltre che dei Comuni limitrofi di Gorizia (Lucinico, Piedimonte, Salcano, Piuma).Sono di questi anni il progetto del piano regolatore della città (1925) e il completamento (o meglio, come egli stesso lo definì, il "riassetto definitivo") della chiesa del Sacro Cuore.  Nel 1935 tornò al suo paese natale, dove fu podestà. In questo periodo progettò l'ampliamento della scuola delle Orsoline, la trasformazione di piazza della Vittoria con il monumento alla Terza Armata e, scartata questa soluzione, una proposta di sistemazione urbanistica della piazza che ne facesse il centro anche amministrativo della città. Durante la seconda guerra mondiale, dopo aver perduto il suo archivio in un bombardamento, si trasferì di nuovo a Gorizia. In città, suoi sono il monumento alla Sesta battaglia dell'Isonzo in prossimità del ponte di Piuma, il monumento a San Francesco nella piazza omonima e l'ampliamento del palazzo del Comune. Ancora da ricordare il progetto di un ascensore che unisca piazza della Vittoria al Castello e uno studio per lo sfruttamento delle piene dell'Isonzo. Fu sempre attento ai problemi urbanistici della sua città d'adozione, intervenendo con progetti e proposte anche attraverso la stampa sulla riqualificazione di piazza della Vittoria e sulla possibilità di creare una piazza accanto al Teatro Verdi, nell'area tra via Nizza e via Diaz. Ancora vivente, gli venne intitolata una strada di Lubiana, città per la quale, nel 1895, aveva progettato il piano regolatore. Anche una strada di Gorizia porta il suo nome, come pure l'Istituto d'arte. 

ANTONELLA GALLAROTTI

 

 

Galleria foto: MAX FABIANI

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