MACROREGIONE ALPINA
Su FB goriziagorizia, che i nostri governanti farebbero bene a non snobbare, gopolis aveva ricordato già mesi fa l’importanza in prospettiva della costituzione imminente della macroregione alpina. Ebbene questo progetto di importanza continentale è stato approvato martedì scorso dalla Commissione Europea ed è diventato realtà. Il nuovo soggetto comprende 46 regioni (l' Italia sarà rappresentata da Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Valle d' Aosta e dalle due province autonome di Trento e Bolzano) che attraversano sette Stati, dei quali cinque appartengono alla Ue: Italia, Germania, Francia, Slovenia, Austria e due extra Ue: Svizzera e Lichtenstein. Le decisioni che prenderà influiranno sulla vita di 76 milioni di persone che vivono nell' area più ricca (e potente) dell' Ue.All’incontro era presente anche l’assessore alla cultura regionale Gianni Torrenti: molto bene Gorizia è stata inserita nel progetto, anche se sulla cartina esplicativa appaiono tutti gli ex capoluoghi del Fvg tranne – ma guarda guarda – Gorizia.
Sarebbe bene spiegare all’assessore che se c’è una città con vocazione internazionale consolidata da una storia estremamente interessante è proprio la nostra: la Contea di Gorizia infatti, di cui restano tracce e testimonianze importanti dall’Istria fino al Tirolo copriva l’arco orientale di quella che sarà la macro regione. In merito abbiamo fatto anche una specie di taglia e cuci grafico per carpirci meglio: il territorio segnato in rosso rappresenta l'area di influenza e di potere dei Conti di Gorizia nella loro storia plurisecolare. Pensiamo che oltre alle sue opportunità culturali, senz’altro da cogliere e da sviluppare, Gorizia debba farsi , facendosi promotrice e capofila di progetti culturali di respiro europeo, entrando in sinergia operativa con la Macroregione Alpina di cui Gorizia potrebbe diventare uno snodo importante, forte della sua tradizione di contea con un territorio che univa, in una sorta di originaria mitteleuropa popoli e tradizioni latine, slave e germaniche dall’Istria fino al Tirolo, comprendendo tutto l’arco orientale delle Alpi.
Ricordiamo inoltre che dal 2000 Gorizia è gemellata con il capoluogo dell’Ost Tirol Lienz, un’amicizia che varrebbe la pena di sviluppare su basi un po’ più interessanti di quelle finora praticate. Insomma Gorizia possiede un background storico che qualsiasi città degna di questo nome farebbe valere: la regione, così generosa con Gorizia a parole potrebbe finalmente interessare la città in un progetto concreto valorizzandone le vocazioni internazionali, valorizzando ad esempio quel Conference center, tra l’altro legato alla facoltà universitaria di scienze internazionali e diplomatiche che proprio all’ex seminario arcivescovile ha la sua sede. Torneremo ovviamente sull’argomento.
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