GERUSALEMME SULL'ISONZO
IL MUSEO “GERUSALEMME SULL’ISONZO”
Fin dal momento della riapertura nel 1984 la sinagoga è stata sede di una esposizione permanente dedicata all'ebraismo goriziano, predisposta, aggiornata e integrata con mostre tematiche dall'Associazione Amici di Israele, i cui soci garantiscono anche l'apertura al pubblico della struttura, e per un periodo anche dall'Istituto per gli studi ebraici della Mitteleuropa.
Nel 1998, con l'inserimento della sinagoga nel Parco culturale goriziano, è stato realizzato uno spazio espositivo moderno e funzionale, con isole informatiche e pannelli didattici a corredo dell'esposizione permanente.
In questo modo il Comune di Gorizia, su idea e proposta dell'allora assessore Antonio Devetag, ha dato nuovo impulso e soprattutto continuità nel tempo alla attività culturale della sinagoga, inserendola nel circuito museale cittadino e in particolare nel progetto del Museo civico articolato su più sedi. Il rapporto con l'Associazione Amici di Israele è stato istituzionalizzato tramite una apposita convenzione, e la sezione espositiva nell'atrio del tempio è stata trasformata in un museo dedicato all'ebraismo e alla comunità ebraica goriziana denominato “Gerusalemme sull'Isonzo”, a cui è stata affiancata una saletta dedicata a Carlo Michelstaedter. Strutture mobili e bacheche disposte lungo le pareti dell’atrio permettono l’allestimento di esposizioni tematiche temporanee su argomenti della storia e della cultura ebraica e israeliana.
Il museo è estato realizzato in base a un’impostazione didattica, tenendo conto da un lato che parte dell’utenza è costituita da classi scolastiche, dall’altro che, a causa dell’asportazione degli arredi nel corso della seconda guerra mondiale e dell’assenza di una Comunità a Gorizia, gli oggetti storici facenti parte del patrimonio museale sono necessariamente limitati.
Il percorso di visita è strutturato pertanto in una serie di pannelli di facile lettura, riccamente illustrati e intervallati da ariose vetrine in cui sono disposti oggetti significativi (tra i pochi elementi originali, uno shofar anticamente appartenuto alla sinagoga; altri sono moderni, o riproduzioni di oggetti d’epoca; altri ancora vengono acquisiti tramite donazioni o mediante acquisti in antiquariato). Tra le vetrine inserite nel percorso espositivo, di particolare effetto sono quelle delle tavole apparecchiate per il sabato e per la cena pasquale (il seder di Pesach).
Il museo della sinagoga, realizzato dall'Assessorato alla cultura del Comune di Gorizia con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio, e il cui allestimento è stato curato dagli architetti Manuela Tomadin e Beatrice Micovilovich dell'associazione culturale “Il Millennio” e dall'Associazione Amici di Israele, illustra la storia del popolo di Israele dai tempi biblici alla diaspora, con la descrizione dei riti e delle celebrazioni, della vita quotidiana e delle principali festività religiose. Ampio spazio è dedicato quindi alla storia della comunità ebraica goriziana: il primo insediamento ebraico in epoca medioevale, l'istituzione del ghetto, i pregiudizi nei confronti degli ebrei, la "Patente di tolleranza" di Giuseppe II, l'emancipazione, la vita economica e sociale, l'irredentismo, il sionismo, la deportazione, i personaggi illustri.
In una sala a parte sono esposte le più significative opere pittoriche e grafiche di Carlo Michelstaedter, messe a disposizione dalla Biblioteca Civica di Gorizia dove è conservato il “Fondo Carlo Michelstaedter” con i manoscritti del filosofo goriziano e tutta la documentazione che lo riguarda. Una postazione video consente al visitatore un approfondimento sulla figura di Michelstaedter artista, ma soprattutto filosofo, inquadrato nell’ambiente goriziano tra fine Ottocento e primo Novecento.
I testi dei pannelli, redatti da Antonella Gallarotti, Beatrice Micovilovich e Manuela Tomadin, sono riproposti nella postazione informatica a disposizione del pubblico, arricchita da una ampia scelta di immagini e da un commento musicale. La postazione contiene anche una pagina dedicata all’attività svolta dall’Associazione Amici di Israele e una documentazione fotografica della sinagoga e delle sale del museo prima della ristrutturazione.
Nel percorso espositivo sono compresi anche tre pannelli dedicati alle caratteristiche architettoniche della sinagoga e del ghetto di Gorizia, utilizzati nell’ambito della mostra Gorizia, una finestra sul Settecento e quindi collocati all’interno del museo. Anche questi sono stati realizzati da Beatrice Micovilovich e Manuela Tomadin de “Il Millennio”.
A.GALLAROTTI
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