ORGOGLIO GORIZIANO, QUATTRO INCONTRI IN SALA DORA BASSI

Italico Brass con la moglie

ITALICO BRASS - LA GRANDE GUERRA

Un ricordo della Grande Guerra di 99 anni fa, la notte tra l'8 e il 9 agosto  preludio della conquista di Gorizia da parte delle truppe italiane. Alcuni civili e militari sono intenti a osservare, immaginiamo con quanta preoccupazione e trepidazione i bombardamenti intorno a Gorizia. Italico Brass fissò la magia e la tragicità di quei bagliori lontani, in quella notte in cui di solito si guardano le stelle cadenti. 

Italico Brass nacque a Gorizia il 14 dicembre 1870. La sua famiglia, come dimostra chiaramente il suo nome, era irredentista: suo padre, Michele, faceva parte della "Clapa" di patrioti goriziani, e lui stesso ebbe qualche problema per aver partecipato a manifestazioni filoitaliane. Italico Brass si recò ancora giovane a Monaco e a Parigi per studiare pittura, quindi si stabilì a Venezia, cominciando subito ad affermarsi a livello internazionale: ottenne un prestigioso riconoscimento al Salon de Paris nel 1893, partecipò a quasi tutte le Biennali di Venezia, ed effettuò numerose mostre personali, in Italia e all’estero, sempre con grande successo di pubblico e di critica.

Durante la prima guerra mondiale (aveva rinunciato alla cittadinanza austriaca nel 1911) venne incaricato dal Comando Supremo dell’esercito italiano di effettuare studi e schizzi del fronte: tra i dipinti frutto di questo lavoro c’è anche qualche veduta di Gorizia.Brass era riservato di carattere e solitario, anche se pronto a partecipare attivamente alla vita, soprattutto culturale, della città in cui viveva, fosse Gorizia o Venezia. E a Gorizia, dove continuò ad essere presente con la partecipazione alle grandi esposizioni (l'Esposizione Artistica del 1894, l'Esposizione del 1924), rimase sempre legato, nonostante fosse ormai diventato veneziano d’adozione. Morì a Venezia il 16 agosto 1943.

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