ORGOGLIO GORIZIANO, QUATTRO INCONTRI IN SALA DORA BASSI

CESARE DEVETAG - DANZANDO CON LA VITA

DA SABATO 5 MARZO ALLALEG ANTIQUA DI GORIZIA

MOSTRA RETROSPETTIVA

 

CESARE DEVETAG, 1917-2006

 

“Sono e mi sento profondamente goriziano: e mi rendo conto che un tempo l’aggettivo “goriziano” significava un’appartenenza reale e profonda. Essere goriziano voleva dire far parte di un mondo culturalmente affascinante; quello i Michelstaedter, di Crali, di Music, di Spazzapan…”

cesare devetag

 

Ricorre quest’anno il decennale della scomparsa di Cesare Devetag, che fu innanzitutto un goriziano, infinitamente fiero di esserlo, ma anche pittore di grande creatività e complessità stilistica, legato intimamente a quella “Scuola di Gorizia” così ampiamente esposta da Luciano de Gironcoli nel suo quasi omonimo pamphlet. Cesare Devetag nacque il 25 novembre a Milano, esattamente a Rho, dove si erano rifugiati  sua madre Vittoria Pecile e suo padre Luigi  Devetag , quest’ultimo per non  essere arruolato nell’esercito austroungarico e quindi combattere contro l’Italia. Dal 1919 ritornato a Gorizia dove è sempre vissuto: laureato in giurisprudenza a Trieste, partecipò alla Campagna di Grecia  con gli alpini della “Julia”. Negli anni tragici dal 43 al 45 fu attivamente partecipe a Cln di Gorizia che si oppose con tutte le forze all’occupazione titina della città. La biografia di un italiano che visse profondamente l’atmosfera di rinascita morale ed economica della nazione e l’orgoglio immenso di appartenere a Gorizia, per la quale nutrì un amore senza se e senza ma  fino alla fine dei suoi giorni. Fu  avvocato, ebbe avuto una lunga e piuttosto importante vita politica e negli ultimi anni risiedette a Cormòns, in provincia di Gorizia.

Cesare Devetag è vissuto nell’ambiente culturale giuliano, in costante contatto con il mondo artistico friulano, veneziano, austriaco e slavo che costituivano, come costituiscono del resto tuttora, le componenti culturali ed estetiche di una”scuola goriziana di pittura” di cui Cesare Devetag era assertore convinto. Si è dedicato in prevalenza all’acquarello ed alla tempera, iniziatovi dal padre ingegnere,  Luigi, che studiò a Graz (Austria) e buon disegnatore. Fece parte di quello stuolo di studiosi e di artisti che, nell’immediato dopo guerra, fatto circolo a Gorizia, si erano irradiati verso tutte le latitudini: artisti come Brass, Spazzapan, Pilon, Bucich, Bolaffio, Del Neri, e più avanti, Melius, Crali, fino ai più giovani Cenisi, Altieri e Mocchiutti. Fu attivissimo presidente dell’Apai associazione pittori e artisti isontini, che racchiudeva soprattutto negli anni ’50-’60 il meglio dell’arte figurativa goriziana.Ha esposto a Gorizia, Cormòns, Udine, Trieste, Milano, Monfalcone, Bari, Villaco (Austria), Nova Gorica (Slovenia), Roma, Grado, Firenze, Verona. Sue opere si trovano nel museo di Gorizia e presso Enti Pubblici nella Venezia Giulia, in Slovenia ed in Austria. Svariati i suoi dipinti appartengono a collezioni private nel Friuli – Venezia Giulia, a Roma, a Milano, a Venezia, a Vienna e in altre città europee.

 

Galleria foto: CESARE DEVETAG

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