ORGOGLIO GORIZIANO, QUATTRO INCONTRI IN SALA DORA BASSI

MUSEI PROVINCIALI: ECCO LA MOZIONE CHE SARA' PRESENTATA IN CONSIGLIO REGIONALE

31.07.2015 19:39

GLI ATTUALI MUSEI PROVINCIALI DI GORIZIA SIANO TRASFERITI AL COMUNE DI GORIZIA O ALL’UTI ALTO ISONTINO E NON ALLA REGIONE

PREMESSO che Gorizia è – ma lo sarà ancora per poco - uno dei quattro capoluoghi del Friuli Venezia Giulia, con una storia millenaria legata a una zona vastissima dell’Europa, centro motore di cultura e di arte, talvolta originalissima. Uno dei tesori che le rimangono incarna questa storia e questa cultura: i Musei provinciali con il loro patrimonio di immobili, Palazzo Attems e i palazzi di Borgo Castello, e le ricchissime collezioni archeologiche, d’arte figurativa, di memorie della Grande Guerra e di documenti di straordinario valore storico.  Questo patrimonio, inestimabile per il suo valore identitario, appartiene in primo luogo ai goriziani e alla città di Gorizia e in secondo luogo al territorio di riferimento, ovvero il Goriziano in senso lato.

CONSIDERATO che oltre al Museo Provinciale di Gorizia, istituito nella sessione del 17 aprile 1861 della Dieta Provinciale delle Contee principesche di Gorizia e Gradisca, il 20 ottobre 1912 viene inaugurato anche il Museo Civico, nella vecchia sede del Comune di via Municipio 7. Dopo la guerra, che vide Gorizia in gran parte distrutta e le collezioni in parte disperse, le raccolte vennero fuse insieme e si costituì a Palazzo Attems il Museo della Redenzione, inaugurato l’8 giugno 1924, il quale comprendeva il Museo Provinciale, il Museo Civico e anche quello Diocesano, previo accordo con l’Arcivescovo che i beni dovessero restare di proprietà dell’Arcidiocesi. Nel 1938 dal Museo della Redenzione vennero separate le raccolte di storia e arte e trasferite a Casa Formentini in Borgo Castello. Il resto diventa Museo della Guerra e della redenzione a Palazzo Attems.

VISTA la legge regionale12 dicembre 2014, n. 26 (Riordino del sistema Regione-Autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia. Ordinamento delle Unioni territoriali intercomunali e riallocazione di funzioni amministrative.), la quale dispone nell’Allegato B (Funzioni trasferite alla Regione) riferito all’art. 32 della legge regionale che “le funzioni in materia di musei medi e minori e gli interventi a favore di musei gestiti da altri enti e le iniziative dirette e gli interventi per l’acquisto, la realizzazione, l’attrezzatura e l’arredamento di locali destinati a musei di cui agli articoli 30 e 31 della legge regionale 10/1988” siano trasferite dalla Provincia alla Regione, ed analogamente anche “le funzioni concernenti l’istituzione, il funzionamento e lo sviluppo dei musei pubblici di cui agli articoli 21, 22 e 23 della legge regionale 18 novembre 1976, n. 60 (Interventi per lo sviluppo dei servizi e degli istituti bibliotecari e museali e per la tutela degli immobili di valore artistico, storico od ambientale, degli archivi storici e dei beni mobili culturali del Friuli-Venezia Giulia).”

CONSIDERATO che se i musei provinciali dovessero essere trasferiti alla Regione la città di Gorizia diverrebbe un’anomalia, stante la circostanza che nel resto della regione, come nel resto del paese, i Musei e le attività museali appartengono ai comuni;

ATTESO che a Udine i Civici musei -fondati nel 1866, ora si articolano in più settori e in più sedi - ed a Trieste i musei civici -con il prestigioso Revoltella inaugurato nel 1872 -sono gestiti dai rispettivi Comuni e sono significativamente finanziati dalla Regione oltre che da istituzioni locali come le Fondazioni Casse di Risparmio.

RILEVATO pertanto che con il trasferimento alla Regione dei Musei provinciali la città di Gorizia patirebbe un’ingiusta sperequazione rispetto agli altri capoluoghi e territori;

RITENUTO che i Musei provinciali debbano pertanto passare non già alla Regione, bensì al Comune di Gorizia e in un quadro di sinergie debba diventare la base per la costituzione (anzi, la re-istituzione) dei Musei civici di Gorizia.

VISTE le importanti sinergie che detta scelta determinerebbe con il Castello di Gorizia, il Museo di Via S. Chiara, la Sinagoga, la Villa di Fondazione Coronini, ecc.

OSSERVATO che il trasferimento alla regione comporterebbe tra l’altro anche un aumento del costo del personale, che è la voce di spesa più importante dei Musei provinciali, in quanto il trattamento economico dell’organico regionale è più oneroso rispetto a quello, pur di comparto unico, dei Comuni.

Tutto ciò premesso il Consiglio Regionale

IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE AFFINCHE’

 

in deroga a quanto disciplinato dagli Allegati B (Funzioni trasferite alla Regione) e C ((Funzioni provinciali trasferite ai Comuni), riferiti all’art. 32 della legge regionale 12 dicembre 2014, n. 26 (Riordino del sistema Regione-Autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia. Ordinamento delle Unioni territoriali intercomunali e riallocazione di funzioni amministrative.), i Musei provinciali di Gorizia, con relativi beni immobili e mobili sul territorio municipale di Gorizia, unitamente al qualificato personale ed alle risorse di cui attualmente detti immobili, mobili ed attività possono disporre, vengano trasferiti al Comune di Gorizia anziché alla Regione o in subordine all’UTI – Unione Territoriale Intercomunale dell’Alto Isontino.

Consiglieri proponenti: ZIBERNA, RICCARDI, NOVELLI, DE ANNA, MARINI