Il vero differenziale della koinè goriziana rispetto a quello di altre città friulane , slovene o carinziane, sta soprattutto in quella componente ebraica che nell’Ottocento e all’inizio di questo secolo innestò in un humus culturale piuttosto statico e conservatore elementi di grande profondità scientifica come il glottologo Graziadio Isaia Ascoli , di grande dinamicità come Carolina Luzzatto , di grande trasgressività come il filosofo Carlo Michelstaedter. La comunità ebraica inserì a pieno diritto Gorizia nel grande fiume della cultura mitteleuropea, creando all’interno di essa una corrente italiana. Gli ebrei goriziani, come quelli triestini, erano fortemente legati all’Italia nella cui cultura , tradizionalmente tollerante , si riconoscevano e si identificavano e anche per questo motivo furono la punta di diamante dell’irredentismo. Dalla biografia di Carlo Michelstaedter , la cui famiglia ebrea proveniva dalla Germania , traspare in pieno questo amore , che lo portò a mettersi in urto con la famiglia che lo avrebbe fatto studiare volentieri all’università di Graz per andare invece a quella di Firenze. Una scelta culturale, privata di qualsiasi “etnicismo” , date le sue origini, che ancora oggi appare emblematica, tanto da infastidire alcune frangie della pseudo-intellighentsia locale che nello slogan ”Gorizia friulana, slovena, austriaca” traggono i fumosi auspici di un ritorno a un’età dell’oro immaginaria, nettamente divisa tra aristocrazia asburgica e popolo buono e tollerante, ignorando l’apporto fondamentale di una borghesia illuminata in cui appunto la componente ebraica fu parte integrante. Questo apporto così importante, già esaltato dal Comune di Gorizia con la realizzazione del piccolo ma prezioso “Museo della Gerusalemme sull’Isonzo “ in Sinagoga , è stato ulteriormente messo in luce con due recenti iniziative. La prima e’ la creazione dell’interessante sito Internet ( www.Michelstaedter.it) creato appositamente dalla Biblioteca statale isontina, in cui si possono trovare immagini e notizie sulla vita e sull’opera di uno dei più interessanti protagonisti del Novecento europeo. Un sito che sarà certamente cliccatissimo, vista la grande fama che l’inquietante e affascinante filosofo gode nel mondo . L’altra iniziativa è la realizzazione di una guida – itinerario transfrontaliero a cura del Comune di Gorizia – assessorato alla cultura, scritto da Antonella Gallarotti e presentato qualche giorno fa in Bilblioteca , che lega i luoghi più importanti della comunità ebraica a Gorizia, dalla Sinagoga e dal Ghetto di Gorizia fino al suggestivo , romantico cimitero di Val Di Rose , in territorio sloveno.
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