ORGOGLIO GORIZIANO, QUATTRO INCONTRI IN SALA DORA BASSI

Enrico II Conte di Gorizia ( 1266 - 1323)

01.01.2016 19:48

Enrico II conte di Gorizia

Nato nel 1266, Enrico II di Gorizia salì alla guida della contea succedendo al padre Alberto II nel 1304. Se Mainardo IV aveva segnato il salto di qualità dei conti di Gorizia verso una signoria vera e propria, individuandola nel Tirolo, Enrico II fu l’artefice di un analogo progetto proiettato però verso i confini meridionali dei suoi possedimenti, per rafforzare e consolidare i rapporti del Goriziano con le realtà a sud delle Alpi. Spostò così gli interessi della casata verso i territori italiani, con i quali intuiva la necessità di confrontarsi, tramite alleanze politiche o attraverso campagne militari. I suoi sforzi vennero coronati da successo, e l'influenza di Gorizia sul Friuli, di cui il conte era capitano generale, e sulla pianura veneta cominciò ad essere una realtà.

Enrico II sposò Beatrice da Camino, il cui padre, Gherardo, è citato da Dante - e di un soggiorno di Dante a Gorizia si parlò a lungo, pur senza preciso fondamento - e alla morte di questa, in seconde nozze, un'altra Beatrice: Beatrice di Baviera. A differenza di molti conti di Gorizia, che usavano abitualmente solo la lingua tedesca, parlava perfettamente l'italiano. Fu in buoni rapporti con la Repubblica di Venezia, che gli concesse la cittadinanza veneziana e gli permise, fatto del tutto eccezionale, di entrare in città accompagnato dagli uomini della sua scorta senza che né questi né il conte fossero obbligati a deporre le armi. Cercò anche di stringere un'alleanza con Cangrande della Scala, ma gli interessi dei due nobili signori erano in contrasto e non fu possibile trovare un accordo, e il conte di Gorizia conquistò in rapida successione Treviso (1313) e Padova (1314). Enrico II morì improvvisamente il 23 aprile 1323, a Gorizia, durante il banchetto per il matrimonio di una sua figlia naturale, Elisabetta. Corse voce che fosse stato avvelenato, e i sospetti caddero naturalmente sul suo antagonista, Cangrande della Scala. Con la sua morte e con la reggenza della contea per conto dell'erede infante venne interrotto ogni progetto di influenza nel Veneto dei goriziani, che dovettero ritirarsi dai territori conquistati.